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Ljubljana: non solo capitale Art Noveau

Postelline
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Pubblicato il 30/10/2017

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La capitale slovena è tra le più piccole d'Europa. Poco male, si distingue per brevità e conseguente possibilità di girarla tutta a piedi ed in breve tempo. E non servono nemmeno lunghe trasferte, il weekend si presta benissimo ad una città di questa portata. Ma che sia menzionata tra le capitali più piccole d'Europa non significa che manchi di fascino e di storia. Anzi, Ljubljana è proprio un concentrato di bellezza e, prima fra tutte, quella architettonica.

Se dell’architettura medievale è rimasto poco, come il castello – che di fatto è stato ricostruito non molti anni fa quasi completamente – l’architettura moderna e contemporanea degli ultimi due secoli costituisce sicuramente la parte più interessante della città, variando dall'art noveau agli edifici più contemporanei.

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La macchina del tempo ci riporta indietro al medioevo, la prima tappa della storia di questa città. Il castello di Ljubjana, infatti, (in sloveno Ljubljanski grad) è un castello integralmente ricostruito nel 1960 in stile medievale su preesistenti fortificazioni. Si trova collocato in cima alla collina nel centro storico della città. L'area del castello è stata continuamente abitata dal 1200 a.C. e la cima della collina fu probabilmente un accampamento dell'esercito romano, dopo un periodo celtico e illirico. Dalla Torre panoramica del castello e dalle mura si hanno le più belle viste della città.

I locali del castello ospitano l'esposizione museale “La storia slovena”, il "Museo delle marionette" e diversi locali e allestimenti storici, tra cui la cappella di sv. Jurij, le Carceri e il Castello virtuale.

Lo stile rinnovato del castello non nasconde l'architettura del tempo: fra stretti e bui corridoi, si scorgono le grate e le armature di una volta.

visitljubljana

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La Ljubljana secessionista, realizzata principalmente nel primo decennio del Novecento, coincide, invece, con la parte della città che si estende fra la vecchia zona medievale e la linea ferroviaria.

La prima opera secessionista, il Ponte del Drago (Zmajski most), opera dell’architetto dalmata Jurij Zaninovic, risale in verità al 1901. L’architettura Art Nouveau di Ljubljana risente principalmente dell'influenza della Secessione viennese, ma la sua variante particolare di questo stile accentua maggiormente l’elemento razionale e le forme geometriche. Maks Fabiani e Jože Plečnik – figure centrali dell’architettura moderna slovena - godono di fama internazionale come co-fondatori del nuovo movimento artistico di Vienna.

stellaaroundtheworld

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Il famoso architetto Jože Plečnik cercò di disegnare Ljubljana secondo il modello dell'antica Atene. La Ljubljana di Plečnik si piazza tra le opere d'arte più integrali del XX secolo. Anche se la Secessione si riconosce essenzialmente nella decorazione delle facciate, in alcuni casi il Modernismo è andato oltre l’utilizzo di singoli elementi stilistici, intervenendo anche sulla struttura degli edifici. Ma ancora più che l’architettura, l’Art Nouveau ha influenzato lo stile dell’arredamento, sia nelle case private che negli edifici pubblici. Numerose fabbriche slovene, infatti, producono oggetti decorativi e funzionali di uso quotidiano. Gli ideali dell’Art Nouveau ispirano così anche la pittura, in particolare la caricatura, l’illustrazione e diversi generi di arti grafiche.

Ma se l'art noveau predomina come stile ad ogni angolo delle città, la capitale slovena non si è fermata al Novecento. Tra le linee morbide e sinuose del design art noveau, spuntano palazzi e costruzioni più recenti che descrivono perfettamente lo stile contemporaneo. E non solo, Ljubljana è, infatti, anche street art. Il centro storico è pieno di istallazioni, murales e opere d'arte che concorrono a rendere questa città tra le più moderne d'Europa.