Simboli dei movimenti sociali che si battono per un’abitazione dignitosa, polemica e rivendicativa, le case abusive si caratterizzano perché vengono recuperati edifici abbandonati, diventando abitazioni o centri culturali. Sempre con la paura dello sfratto, in molte occasioni queste sono una denuncia alla speculazione immobiliare e un grido al diritto di avere una casa, insieme al diritto di proprietà privata. Oggi ci immergiamo in questa cultura visitando 14 case abusive.
In questo articolo
- Forte Prenestino, un centro abusivo atipico (Roma)
- ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO
- “Rue de Rivoli numero 59” la casa degli artisti (Parigi)
- Rote Flora: quando il numero di abitanti supera quello del denaro (Amburgo)
- Blockes Fantasmas: “occupa e resisti”
- Tacheles, la casa abusiva più famosa del mondo (Berlino)
- Casa Vrankrijk: l’emblema dell’occupazione (Amsterdam)
- Prestes Maia, il grattacielo “abusivo” più alto (San Paolo)
- Casas Brixton: 32 anni senza pagare l’affitto
- La Carbonera: un graffito per ricordare (Barcellona)
- Tommy Weissbecker Haus: la casa occupata legalmente (Berlino)
- The Snakehouse: da casa abusiva ad appartamento di lusso (Amsterdam)
- The Castle, una casa per 100 persone (Londra)
- Kukutza: una fabbrica occupata e la polemica (Bilbao)
- Teufelsberg: una scuola nazista che oggi è una galleria urbana
Forte Prenestino, un centro abusivo atipico (Roma)
Roma con i suoi murales nasconde un immobile che meriterebbe il Pulizter per l’occupazione più speciale. Si tratta, nientemeno che di un’antica fortezza militare che da circa 30 anni funziona come un centro sociale autogestito nel quale si allestiscono mostre, concerti e recite culturali.
ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO
ANGELO MAI ALTROVE OCCUPATO è il luogo d'incontro romano per artisti provenienti da tutto il mondo. Occupato nel 2004, è un vero e proprio laboratorio culturale, impegnato nel sociale. Più volte sgomberato, resiste e continua a produrre attività di teatro, cinema e musica.
“Rue de Rivoli numero 59” la casa degli artisti (Parigi)
Nel 1999 il gruppo di artisti “En casa de Robert, electrón libre” occupò l’edificio di una grande banca che era situata in una delle vie commerciali più importanti di Parigi per trasformarlo e dare alloggio agli artisti provenienti da tutto il mondo. Nel 2011 il Comune acquistò lo stabile, lo legalizzò e cambiò il nome, permettendo agli occupanti di portare avanti la loro arte al modico prezzo di 130 euro al mese. Invito ufficiale: cosa state aspettando? Questo museo riceve 40 mila visite ogni anno di curiosi che preferiscono questa alternativa gratuita al Museo del Louvre o a quello di Pompidou.
Rote Flora: quando il numero di abitanti supera quello del denaro (Amburgo)
Una della case abusive più discusse è, senza dubbio, Rote Flora in Germania. Si tratta di un antico teatro occupato nel 1989 e da quel momento fu convertito in un centro culturale molto attivo e in un simbolo della sinistra tedesca. Il Senato vendette l’immobile ad un privato e al momento dell’annuncio che sarebbe stato demolito, ciò creò numerose manifestazioni. Le mobilitazioni furono così spettacolari che il governo tedesco rettificò e decise così che Rote Flora sarebbe rimasta un centro culturale attivo.
Blockes Fantasmas: “occupa e resisti”
Barcellona è la città europea con più case abusive per metro quadro, o almeno, quella che ospita più casi protagonisti di titoli di stampa, come Can Vies o La Carbonera. A questa lista si aggiunge anche Los Blockes Fantasmas, uno stabile di più piani situato nel quartiere La Salut che funziona come centro culturale alternativo sottoposto ad ispezioni ufficiali. Richiama l’attenzione soprattutto il forte messaggio visivo sopra il tetto, “Occupa e resisti”, e il meraviglioso disegno lungo tutta la facciata.
Tacheles, la casa abusiva più famosa del mondo (Berlino)
Tacheles si può presumere sia l’edificio abusivo più famoso del XXI secolo, anche se la sua nascita risale al 1908 quando fu costruito come centro commerciale. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu in mano delle SS e dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, approvata la sua demolizione, un gruppo di artisti alternative lo occupò e lo fece diventare un centro di riferimento per mostre e turisti. Senza resistenza né violenza alcuna e con un accordo di un milione di euro, gli ultimi inquilini furono sfrattati nel 2012.
Casa Vrankrijk: l’emblema dell’occupazione (Amsterdam)
Il movimento di occupazione era un fenomeno sociale in Olanda, un paese all’avanguardia, con cittadini liberi e con una ministra che anch’essa, a suo tempo, occupò, fino a che alla fine del 2010 finirono i fondi e questo divenne dunque un reato. Uno degli edifici più conosciuti del glorioso successo di questi immobili è la famosa casa Vrankrijk, occupata dal 1982 per evitare di farci costruire degli appartamenti. Venne acquistata dai suoi nuovi inquilini nel 1992 e all’interno troviamo un bar dove avvengono discussioni sulla globalizzazione.
Prestes Maia, il grattacielo “abusivo” più alto (San Paolo)
Tutti gli esempi di cui abbiamo parlato sopra risultano piccoli rispetto al Prestes Maia, un grattacielo di 22 piani situato a San Paolo nel quale vivono ordinatamente 1500 persone. L’edificio all’inizio era una fabbrica tessile, poi fu abbandonata e iniziò ad essere occupata nel 2010 fino a diventare una vera e propria città verticale. Prestes Maia è il grattacielo abusivo più alto al mondo, dopo che nel 2015 è stato sgomberato la Torre di David un edificio situato a Caracas (Venezuela) nel quale durante gli anni vissero anche centinaia di famiglie. L’edificio è conosciuto per esser apparso nella terza stagione di Homeland.
Casas Brixton: 32 anni senza pagare l’affitto
Durante i 32 anni, più di 72 persone vissero come occupanti in 7 alloggi in stile vittoriano situate nel quartiere londinese di Brixton, che era proprietà dello Stato. Nonostante non venisse pagato l’affitto, il Comune era a conoscenza dell’occupazione ma decise di chiudere un occhio. La situazione cambiò nel 2013 quando decisero di sgomberarlo per vendere la proprietà ed ottenere liquidità.
La Carbonera: un graffito per ricordare (Barcellona)
Anche se non è più una casa occupata, La Carbonera avrà sempre fra le mura il ricordo di quando lo fù. Il motivo? Il Comune di Barcellona ha catalogato l’edificio e questo implica che gli enormi graffiti disegnati sulla facciata non vengano mai cancellati. L’immobile, conosciuto anche come La Carboneria o Casa Tarragò, fu occupata fino al 2014 e oggi è l’edificio più antico del quartiere di Eixample.
Tommy Weissbecker Haus: la casa occupata legalmente (Berlino)
Nel colorato quartiere di Kreuzberg emerge questa casa facilmente riconoscibile dal maestoso graffito che ricopre una parte laterale dell’edificio. Fondata in onore di Tommy Weissbecker, un giovane anarchico morto in un tentativo di arresto, fu occupata nel 1973 da giovani senzatetto o fuggiti dalle proprie case in cerca di un posto in cui passare la notte. Attualmente e legalmente, si continua ad esser fedeli a questa filosofia, includendo una sala di concerti e pub.
The Snakehouse: da casa abusiva ad appartamento di lusso (Amsterdam)
Torniamo ad Amsterdam per parlare della Snakehouse, una casa di 4 piani detta “squat” occupata dal 1983, nella quale convivevano e lavoravano 10 artisti. Nonostante fosse un riferimento artistico nella città, fu demolito pochi mesi fa. In quello spazio si sono costruiti, paradosso per eccellenza, degli appartamenti di lusso.
The Castle, una casa per 100 persone (Londra)
Che il prezzo degli immobili vada pari passo a Saturno è vero e te ne accorgi ancora di più se sei giovane, non giochi in Premier League e vuoi vivere in una città come Londra. Prima di passare a questa soluzione, puoi sempre optare per il “Do it yourself”. Questo edificio di 5 piani di vecchie officine nella città del Tamigi è un ottimo esempio dove vivono circa 100 persone, un modo per rispondere direttamente al problema della mancanza di abitazioni e di spazi culturali per i giovani. Eh già, e a volte per divertirsi un po’ organizzano un rave per dimenticare il prezzo dell’affitto.
Kukutza: una fabbrica occupata e la polemica (Bilbao)
Un caso che creò molto scalpore fu quello del centro culturale Kukutza a Bilbao. Una fabbrica occupata dal 1996 al 2011 che divenne un riferimento il quale sfratto fu uno dei più problematici della storia. Il risultato: 140.000 euro di danni e guasti, 64 arresti e 72 parti lesionate.
Teufelsberg: una scuola nazista che oggi è una galleria urbana
A metà strada tra l’edificio occupato e la galleria alternativa di arte urbana, c’è Teufelsberg, una scuola militare nazista che a partire dagli anni 50 fu utilizzata per gli americani come centro di ascolto (la chiamano la collina delle spie). Oggi è abbandonata e i suoi impianti sono stati completamente decorati con graffiti mozzafiato. Inoltre, per arrivarci bisogna percorrere per 20 minuti un meraviglioso bosco dal quale si vede tutta Berlino. Anche se non c’è una stima precisa del numero di persone residenti lì, ci sono decine di persone che dormono in questa struttura.