Prezzo medio
Ampliare ed espandere un edificio non residenziale può implicare l’utilizzo di moltissime professioni: da chi iniziare? In genere da un geometra, architetto o perito, che oltre a fare un progetto possono occuparsi della parte burocratica necessaria all'inizio per ottenere i permessi corretti.La loro competenza sarà vitale a livello procedurale.
Fascia di prezzo indicata dai professionisti di ampliare edificio non residenziale: 200 €/m² - 1.200 €/m²
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Questi prezzi sono approssimativi e possono variare in funzione di fattori come la qualità dei materiali, la durata del lavoro, le dimensioni...
- Modelli di edificio non residenziale da ampliare
- Considerazioni per ampliare ed espandere un edificio non residenziale
- Indicazioni per ampliare un edificio non residenziale
- Costi per ampliare edificio non residenziale
- Informazione utile
Costi per ampliare edificio non residenziale
Tipo di lavoro | Prezzo | Dettagli |
---|---|---|
Ampliare edificio non residenziale (90 mq) | 3.000 € | Aggiungere camera |
Ampliare edificio non residenziale (140 mq) | 3.500 € | Aggiungere cantina |
Ampliare edificio non residenziale (200 mq) | 4.000 € | Aggiungere secondo bagno e lavanderia |
Ampliare edificio non residenziale (300 mq) | 2.500 € | Aggiungere garage |
Ampliare edificio non residenziale (400 mq) | 1.800 € | Aggiungere ripostiglio |
Come otteniamo i prezzi?
I prezzi che appaiono in questa Guida vengono estrapolati da informazioni reali che riceviamo dai nostri clienti privati e professionali, contrastata e revisata da esperti del settore.Modelli di edificio non residenziale da ampliare
Locale commerciale
Quando si tratta di ampliare ed espandere un edificio non residenziale in linea di massima si fa molto riferimento al tipico caso del locale commerciale.
In questo particolare contesto però bisogna opportunamente considerare non solo l'espansione del locale in cui avverrà l'attività, ma anche l'espansione connessa a questo. Ad esempio, se si amplia un negozio per avere più prodotti, bisognerà anche ampliare lo spazio del magazzino per stoccarli. Bisogna poi considerare l'agibilità del nuovo locale per i clienti.
Locale industriale
La grande alternativa che ci si trova di fronte quando ci si occupa di progetti volti ad ampliare ed espandere un edificio non residenziale è quella relativa al fatto di doversi occupare dei cosiddetti locali industriali.
Come si può chiaramente evincere, le modalità di intervento, le finalità operative e le strategie di intervento in tal senso cambiano. In questo caso infatti, le considerazioni sono più tecniche: oltre all'agibilità dell'estensione per i lavoratori o lo spazio per i macchinari, bisogna anche assicurarsi che gli impianti nuovi possano reggere i consumi dell'attività industriale.
Ampliare ed espandere un edificio non residenziale può implicare l’utilizzo di moltissime professioni: da chi iniziare? In genere da un geometra, architetto o perito, che oltre a fare un progetto possono occuparsi della parte burocratica necessaria all'inizio per ottenere i permessi corretti.La loro competenza sarà vitale a livello procedurale.
- 3 settimane
- Difficoltà: alta
Considerazioni per ampliare ed espandere un edificio non residenziale
Una delle considerazioni da dover tenere necessariamente in mente quando ci si trova a dover o voler ampliare un edificio non residenziale è quello relativo al cosiddetto caso specifico del famoso mutamento di destinazione. In cosa consiste, e di cosa occorre occuparsi?
Il mutamento di destinazione è quel tipo di trasformazione di utilizzo che scatta quando un'espansione dell’edificio non residenziale oggetto di un processo di ampliamento potrebbe implicare il cambio d'uso di un terreno. In questo senso, al riguardo esistono le leggi sul mutamento di destinazione del territorio.
Esistono tre tipologie di cambiamenti. Il mutamento con opere, il mutamento senza opere e infine l’aumento delle superfici utili, per cui si ha anche bisogno del permesso di costruire.Ampliare un edificio non residenziale con questi tre tipi di intervento, significa andare incontro a interventi soggetti a limiti per ottenere il condono che naturalmente cambiano da caso a caso.
Nel dettaglio, il mutamento di destinazione d’uso senza opere rappresenta il tipo di intervento di modificazione del tipo di uso di un edificio rispetto all’utilizzazione di tipo abitativo che ne permettono il recupero senza interventi strutturali.
Non rappresentano un cambio d’uso e quindi possono esser realizzati senza vincoli gli interventi che oltre a non prevedere opere non superino il 30% della superficie dell’immobile in quanto tale né, comunque, i 30 mq. Stessa cosa vale per l’uso di quelle componenti degli edifici di natura agricola che rientrino entro il 20% della superficie totale ovvero in un massimo di 250 mq come vincolo massimo di metratura legalmente accettata.
In linea di base per condonare un cambio di destinazione d’uso senza opere può essere in genere necessaria appena la conformità alla legislazione urbanistica attualmente in vigore.
Si può inoltre ampliare un edificio non residenziale con un mutamento di destinazione d’uso con opere per tutti quei particolari casi nei quali il mutamento relativo all’utilizzo della struttura avvenga in seguito alla realizzazione di operazioni strutturali ed opere ed interventi di precisa natura edilizia che siano, come si dice in gergo, “assoggettati ad un titolo abilitativo edilizio”.
L’altro caso in cui si può ampliare un edificio non residenziale attraverso un mutamento è quello relativo all’’aumento delle superfici utili.
L’ aumento delle superfici utili è in pratica una modifica senza opere realizzata nell’ambito di una specifica struttura abitativa per modificare ambienti considerati non abitabili (appunto non residenzial) in strutture abitabili e, di conseguenza, definite superfici utili.
Anche in questo caso per potere ottenere il condono urge ottenere la conformità alla legislazione urbanistica con particolare riferimento al rispetto degli standard minimi dimensionali che lo Stato e la singola Regione disciplinano con corpi normativi specifici.
Chiaramente qualsiasi espansione con opere deve anche rispondere ai codici edilizi attualmente in vigore.
Indicazioni per ampliare un edificio non residenziale
Sono molti gli aspetti, le indicazioni e le condizioni da dover tenere a mente dal punto di vista legale, normativo, burocratico ma anche tecnico e strutturale quando si tratta di realizzare una operazione complessa e articolata come è per l’appunto quella relativa alle possibilità di ampliare un edificio non residenziale.
Sia che si tratti di ampliare un edificio industriale che un edificio commerciale e, in ogni caso di strutture immobili di tipo non residenziale, occorre sapere e conoscere approfonditamente alcuni aspetti vincolanti per poter realizzare una espansione legalmente consentita e conforme a tutti i parametri di liceità, di incolumità e di decoro.
Fondamentalmente ci sono tre strumenti che regolano l'uso del territorio: il piano regolatore generale, il piano regolatore comunale ed infine i piani particolareggiati.
Il piano regolatore generale (PRG) è un tessuto normativo di carattere urbanistico che disciplina il modo in cui possono o non possono essere edificate strutture nell’ambito di un particolare contesto territoriale. E’ un piano obbligatorio, tassativamente vincolante e può essere vincolato ad un solo singolo comune o essere ‘comune’ a più amministrazioni, nel caso di “piano regolatore generale intercomunale.”
Le caratteristiche tipiche del PRG son quelle di vincolarsi in genere per fasce di territori in cui la densità abitativa sia superiore alle 10.000 unità, una durata venticinquennale, la facoltà di rendere una entità abitativa e un intero quartiere di pubblica utilità e disciplinare la funzione e la destinazione architettonica, e morfologica di un territorio.
Il piano regolatore generale comunale (PRGC), disciplina gli interventi di natura edificatoria volto a dare una precisa pianificazione territoriale del Comune, andando a disciplinare l'utilizzo delle aree, le tipologie di strutture e ogni tipo di mutamento, modifica e trasformazione territoriale.
Il PRGC è realizzato dalla Pubblica Amministrazione comunale, vale a dire dunque la giunta comunale ed il Sindaco. Le autorità cittadine agiscono in nome e a salvaguardia dei diritti di tutti i componenti della comunità cittadina secondo le classiche regole politiche disciplinate della logiche di maggioranza e minoranza nell’atto delle delibere e delle votazioni assembleari.
Il piano particolareggiato è un mezzo di pianificazione territoriale che serve a dare precisa attuazione ai vari piani regolatori a cui vanno aggiunte nuove soluzioni e innovazioni di intervento: le finalità sono, oltre alla realizzazione degli interventi previsti nel P.R.G, l’attuazione di interventi di esproprio o sanatoria, dichiarazioni di pubblica utilità, limitazione di spazi, cogenza, modifiche instrastrutturali, nuove suddivisioni del suolo, specifiche opere pubbliche di interesse pubblico.
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