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Demolire edificio: Prezzo e Preventivi

47.5 €/m³Prezzo medio

La demolizione di un edificio è un intervento altamente pericoloso che non può essere assolutamente improvvisato: prima di procedere è bene sempre far redigere un progetto preparatorio accurato per tutte le fasi del lavoro, procedere con cautela e con ordine e rivolgersi solo a professionisti specializzati in demolizioni altamente qualificati.

Fascia di prezzo indicata dai professionisti di demolire edificio: 15 €/m³ - 80 €/m³

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Costi per demolire edificio

Tipo di demolizione Prezzo Dettagli
Demolire edificio (80 mq)2.000 €1 piano
Demolire edificio (200 mq)5.000 €2 piani
Demolire edificio (300 mq)7.500 €3 piani
Demolire edificio (400 mq)10.000 €4 piani
Demolire edificio (500 mq)12.500 €5 piani
Come otteniamo i prezzi?

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Informazione utile

La demolizione di un edificio è un intervento altamente pericoloso che non può essere assolutamente improvvisato: prima di procedere è bene sempre far redigere un progetto preparatorio accurato per tutte le fasi del lavoro, procedere con cautela e con ordine e rivolgersi solo a professionisti specializzati in demolizioni altamente qualificati.

  • 1-7 giorni
  • Difficoltà: Alta
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Da cosa dipende il costo della demolizione di un edificio?

Entità della demolizione. Il costo della demolizione di un edificio dipende innanzitutto dal tipo di edificio che s’intende abbattere (abitazione unifamiliare, palazzo multipiano, capannone industriale), dalla sua volumetria e dal tipo di materiale in cui è costruito e se si tratta di una demolizione totale o di una demolizione parziale. È ovvio quindi che più è grande la costruzione da demolire e più importante sarà l’entità della demolizione, maggiore sarà la spesa finale dell’intervento: quindi la demolizione di un condominio di molti piani sarà più lunga e di conseguenza costosa della demolizione di una villa unifamiliare così sarà più lungo e costoso demolire una serie di capannoni industriali. Il medesimo discorso vale se si confronta una demolizione totale con una demolizione controllata di un edificio ossia una demolizione che permette di asportare solo alcune parti di una costruzione in totale sicurezza, con un’alta precisione e senza creare molte polveri e molti rumori grazie a dei macchinari specifici quali pinze idrauliche, martelli pneumatici, seghe a disco da parete e cesoie idrauliche: in questo ultimo caso rispetto al primo l’entità della demolizione sarà minore e quindi anche il prezzo dell’intervento.

Accessibilità al sito. Il costo per demolire edifici dipende anche da un altro fatto: la facilità di accesso al luogo dove si trova la costruzione da demolire e quindi la facilità e velocità di esecuzione di tutto l’intervento. Se la demolizione avviene su un terreno libero senza edifici confinanti, come può essere il caso di un capannone, di una villa unifamiliare o di un condominio circondato da un ampio giardino o da un ampio sterrato, il lavoro sarà meno oneroso rispetto alla demolizione di un edificio in aderenza che invece richiede maggiori precauzioni e quindi un tempo e un costo maggiore per prevenire eventuali danni agli edifici contigui e crolli delle loro strutture.

Smaltimento dei materiali. Quando si demolisce un edificio si creano moltissimi rifiuti edili che vanno smaltiti rispettando le norme vigenti e dividendo correttamente le varie tipologie da conferire in discarica (rifiuti non inquinanti derivati da materiale di sterro o da sgombero; rifiuti inerti come calcinacci di intonaco, cemento armato e non, laterizi; rifiuti edili combustibili come legna, carta, cartone e materiali sintetici; rifiuti misti). Per un riciclo più attento è possibile fin dall’inizio dei lavori compiere una demolizione selettiva appunto per selezionare i materiali di scarto, gestirli distintamente e separare quindi quelli da mandare in discarica da quelli riutilizzabili e da inviare ad appositi impianti di trattamento: recuperando i materiali di risulta che possono ancora tornare utili in un altro cantiere edile si riesce sicuramente ad avere un risparmio economico e a ridurre l’impatto ambientale.

Le fasi per demolire un edificio

Installazione del cantiere. Diversi sono i motivi che possono spingere alla demolizione di un edificio: questo è stato costruito su un’area di proprietà del demanio soggetta a vincolo paesaggistico, idrogeologico, sismico, archeologico o storico-artistico; deturpa il paesaggio e l’ambiente a causa del suo grande impatto; è fatiscente, obsoleto e pericoloso per chi lo abita, ma privo di qualsiasi interesse storico quindi la sua ristrutturazione e il suo recupero non è per nulla conveniente (questo è il caso della demolizione di un edificio pericolante); è di proprietà di persone condannate per reati di associazione mafiosa o, tra i casi più diffusi, è un fabbricato abusivo ovvero è stato costruito senza autorizzazioni e quindi non rispettando alcuna norma di sicurezza e tutela dell’ambiente o ancora si vuole demolirlo per ricostruirlo da capo uguale o con ampliamento se la sua ristrutturazione diventa troppo onerosa. La demolizione di un edificio storico, invece, non può avvenire in nessun caso. Dopo aver ispezionato il luogo, le condizioni statiche, di conservazione, di stabilità e delle fondamenta della struttura da demolire e degli eventuali fabbricati confinanti per evitare nel raggio di azione dell’intervento danni a persone o cose o crolli delle strutture portanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti e poi steso il progetto preliminare, si passa alla prima fase della demolizione di un edificio ovvero l’installazione del cantiere e la sua protezione tramite pannelli metallici, recinzioni e steccati di legno o reti arancioni in modo che non si liberino all’esterno immissioni nocive, polveri e residui. Si chiudono successivamente tutti gli impianti, s’interrompe la fornitura di acqua, gas ed elettricità e si montano i ponteggi metallici se la demolizione dell’edificio avviene manualmente e si vuole proteggere dal rischio della caduta dall’alto.

Rimozione della copertura del tetto e delle pareti. A questo punto si parte a demolire dall’alto e seguendo tutte le accortezze previste dalle norme vigenti in materia di sicurezza: si demolisce quindi prima la copertura del tetto – si rimuovono tegole, traverse e traversine o lastrici solari e i camini – costruendo un sottopalco o installando delle reti di sicurezza a protezione della zona di lavoro se il tetto risulta rovinato e c’è il rischio che cadano macerie da un’altezza superiore a 2 m, e poi si demoliscono le pareti esterne – tale demolizione avviene dal ponteggio tramite martelli demolitori elettrici o piccoli martelli pneumatici e man mano che si esegue si deve avere l’accortezza di liberare i passaggi dell’impalcatura dalle moltissime macerie.

Smantellamento delle sovrastrutture. Si passa quindi all’interno dell’edificio e si demoliscono i muri divisori interni non portanti e i pavimenti facendo attenzione che non ne risentano troppo le strutture sottostanti (se in cattivo stato di conservazione meglio rinforzarle per evitare imprevisti crolli) – nel caso di un parquet si rimuovono prima i listelli e poi l’intelaiatura. Il materiale di risulta e le murature devono essere bagnati con acqua per ridurre il sollevamento di polvere e le macerie si devono scaricare dall’alto lungo appositi canali posti a non più di 2 m dal piano di raccolta.

Demolizione delle strutture portanti. Infine, una volta isolati, si passa a demolire i muri e i pilastri portanti utilizzando il ponteggio esterno che deve essere scollegato dalla parte di muratura che deve essere demolita. Per ultimi vengono demolite le scale e i pianerottoli piano dopo piano.