Parliamo di IVA e lavori edili, argomento spinoso e controverso sul quale cercheremo di dare un quadro completo. Normalmente infatti l'aliquota IVA per i lavori di ristrutturazione è agevolata al 10%, ma non sempre si applica questa regola. Nel 2017, sono state aggiornate le normative contenute nella Legge di Bilancio, con regole che si applicano caso per caso. Facciamo chiarezza.
In questo articolo
- Principali aliquote IVA per l'edilizia
- Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria
- Lavori di recupero edilizio, restauro e risanamento conservativo
- Beni di valore significativo
- Prima casa
Principali aliquote IVA per l'edilizia
L’aliquota ordinaria del 22% è quella più comune ed è utilizzata anche in edilizia. Accanto a questa sono state introdotte delle aliquote agevolate, volte ad alleggerire i costi di ristrutturazioni e costruzioni edili al fine di rilasciare l’economia. Sono state quindi introdotte un’IVA agevolata al 4% e un'IVA intermedia al 10%, che si applicano ad alcuni casi specifici.
Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria
L’IVA ridotta al 10% si applica a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su edifici a carattere residenziale. Un vantaggio che permette di risparmiare notevolmente se si vuole eseguire un intervento di ristrutturazione sulla propria casa, senza dimenticare che un ulteriore risparmio è dato dalle detrazioni fiscali.
Lavori di recupero edilizio, restauro e risanamento conservativo
Anche per quanto riguarda i lavori di recupero edilizio, restauro e risanamento conservativo si applica l’IVA al 10%. Rientra nell’agevolazione anche l’acquisto da parte del committente o dell’impresa che esegue i lavori di beni finiti ovvero elementi che possono essere facilmente distinguibili come porte, infissi, sanitari, caldaie ecc, mentre sono escluse le materie prime e i semilavorati.
Beni di valore significativo
Una regola leggermente più complessa riguarda i cosiddetti "beni di valore significativo”, che possono essere soggetti all’IVA ridotta, se la fornitura è stata stipulata in fase contrattuale, ma con dei limiti. Per prima cosa iniziamo per capire cosa si intende per beni di valore significativo. Si tratta di tutti quegli elementi il cui costo supera quello dell’intervento di installazione come possono essere ascensori, caldaie, condizionatori. Su questi beni l’aliquota agevolata del 10% si applica solo sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione (manodopera e cessione beni) e quello dei beni stessi. In parole semplici se dovessi spendere 1000 euro per un lavoro, di cui 600 euro sono destinati all’acquisto di beni significativi e 400 al lavoro, l’iva al 10% si applica solo su 200 euro ovvero la differenza tra la somma per l’acquisto dei beni e il costo della prestazione, per il resto si applica il 22%.
Prima casa
I benefici maggiori per quanto riguarda l’IVA si hanno su costruzione o acquisto della prima casa, per i quali si applica la riduzione al 4%. Naturalmente occorre dimostrare che non sia hanno altri alloggi nello stesso comune e che si prenda effettiva residenza nell’immobile che usufruisce dei vantaggi per essere considerato prima casa. Le agevolazioni riguardano in questo caso specifico la realizzazione di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria e l’acquisto di beni da parte del committente. Attenzione! Questa regola non si applica per abitazioni di pregio, ville o palazzi con classificazione catastale A1,A8 o A9 per i quali si applica il 22%.
