In questo articolo
- #1 Napoli: il classico
- #2 Manarola: il presepe luminoso
- #3 Bologna: la tradizione scultorea
- #4 Jesolo: Sand Nativity
- #5 Matera: il presepe vivente
#1 Napoli: il classico
ll presepe napoletano, o partenopeo, è diffuso in tutta l'Italia meridionale, a volte adattato alla tradizione locale, come in Puglia e in Sicilia. Si caratterizza per lo sfarzo, la spettacolarità, l'affollamento di figure, l'ambientazione urbana, la riproduzione di scene molto elaborate, come la cavalcata dei Re Magi. Le statue di pastori sono in terracotta. L'uso della terracotta quasi scomparve a seguito del travolgente successo del pastore in plastica che garantiva produzioni in larga scala e prezzi più bassi.
Intorno al 1969 quando sembrava esser scomparso, il pastore in terracotta fu riproposto con enorme successo da un "pastoraro", Nicola De Francesco, che seppe recuperare le tecniche d'esecuzione e riconsegnare al popolo napoletano una tradizione che rischiava altrimenti di sparire. Via San Gregorio Armeno è la strada del centro storico di Napoli celebre per le botteghe artigiane di presepi. Al grande pubblico, questa strada, è nota anche come "via dei presepi" o "via dei pastori". Qui botteghe artigianali realizzano, ormai durante tutto il corso dell'anno, statuine per i presepi, sia tradizionali che originali; solitamente ogni anno gli artigiani più eccentrici realizzano statuine con fattezze di personaggi di stringente attualità che magari si sono distinti in positivo o in negativo durante l'anno.
Tra i più interessanti presepi napoletani si ricordano: il presepio Cuciniello, al Museo nazionale di San Martino, il presepio della Reggia di Caserta, il presepio del Museo Irpino di Avellino, il presepe dell'Abbazia di Montevergine. In tutto il mondo, però, sono conservati ed esposti nei vari musei antichi presepi napoletani; tra questi si ricordano quello del Museo nazionale bavarese di Monaco di Baviera, quello del Museo di Arte sacra di San Paolo del Brasile, quello del Metropolitan museum di New York e quello del Museo delle Belle Arti di Rouen, di cui è riprodotta una scena nella foto a fianco. Al Museo di arti e tradizioni popolari di Roma è conservato il "presepe del Re", napoletano, realizzato con i pastori settecenteschi e ottocenteschi.
Tipiche del presepe napoletano sono le minuterie: minuscoli oggetti che contribuiscono ad arricchire e a definire le scene.
#2 Manarola: il presepe luminoso
#3 Bologna: la tradizione scultorea
Nella Basilica di Santo Stefano a Bologna si conserva il più antico presepe al Mondo con statue a tutto tondo risalente al XIII secolo, ritenuto uno dei più grandi d'Italia. La Basilica, nota anche come "Le Sette Chiese" o "la Gerusalemme bolognese", fu per secoli un'importante tappa nei percorsi dei pellegrini che si recavano a sud verso Roma o Gerusalemme, o a ovest verso Santiago de Compostela. Il flusso di pellegrini fu uno dei fattori che stimolarono la notevole produzione di arte sacra a Bologna, e richiamarono in città molti artisti, tra cui sculturi e ceramisti, che si cimentarono anche nella realizzazione di statue e figure per i presepi delle principali chiese.
A partire dal XVIII secolo, alla produzione artistica si affiancò l'offerta delle botteghe artigiane, che realizzavano, per lo più con l'uso di stampi, figurine destinate ai presepi domestici. Per la vendita di tali articoli venne istituita la Fiera di Santa Lucia, un mercato annuale che si teneva nel periodo attorno al 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, davanti alla chiesa intitolata alla santa in Via Castiglione, attuale Aula Magna dell'Università di Bologna. Dopo l'arrivo delle truppe napoleoniche in città nel 1796, la fiera venne spostata sotto il portico della Chiesa di Santa Maria dei Servi, in Strada Maggiore, dove tuttora viene organizzata ogni anno nel periodo che precede il Natale. Da oltre due secoli, quindi, per i bolognesi è una tradizione visitare la Fiera di Santa Lucia per acquistare statuine, casette, muschio, fondali, luci, addobbi natalizi e dolciumi.
#4 Jesolo: Sand Nativity
La spiaggia non tradisce e anche a Jesolo, nella famosa località del nord adriatico, il presepe è di sabbia.
La sacra famiglia di Nazareth quest'anno assume le sembianze di una famiglia di migranti: all'interno di una barca che si appresta a raggiungere la riva, troviamo Maria e Gesù bambino con Giuseppe che, in atteggiamento di protezione, si appresta a portarli in salvo. Il presepe di sabbia di quest’anno pone l’attenzione sul tema scottante dei rifugiati: la grande tragedia umana che si sta consumando nel Mediterraneo, definito da papa Francesco come un cimitero a cielo aperto. Fanno da corollario alla rappresentazione della sacra famiglia altre sculture di sabbia, che raccontano gli esodi nella Bibbia: dalla storia di Abramo a quella di Giuseppe, dall'avventura di Mosè con il passaggio del Mar Rosso, al grande esilio del popolo ebreo a Babilonia e la distruzione del tempio di Salomone. Sand Nativity è il presepe di sculture di sabbia più grande e famoso d’Italia e ogni anno, a partire dal 2002, i migliori scultori di sabbia del Mondo lo costruiscono su un’area di 470 mq, utilizzando circa 1500 tonnellate di sabbia.
#5 Matera: il presepe vivente
Il Presepe Vivente nei Sassi di Matera dal titolo “Venite a Me…”, sarà realizzato, per questa edizione 2017, in chiave teatrale, con la partecipazione di attori che metteranno in scena diversi contesti e situazioni della vita quotidiana della Giudea di 2000 anni fa, il tutto allestito in un percorso itinerante che si estende dal centro storico al Sasso Barisano. I Sassi di Matera saranno, ancora una volta, lo sfondo naturale per ricreare la nascita di Gesù Cristo.
Saranno riprodotte 6 scene teatrali: L’Annunciazione, Il Sinedrio, Il Mercato, gli antichi Mestieri, la Corte di Erode e la Natività. Un design assolutamente naturale per una tradizione che si protrae ormai da moltissimi anni.