In questa guida
- Costi per certificazione energetica casa unifamiliare
- Informazione utile
- Obiettivi della certificazione energetica di una casa unifamiliare
- Cos'è la certificazione energetica di una casa unifamiliare?
- Incentivi per interventi che aumentano la classe energetica della casa unifamiliare
- Certificazione energetica di una casa unifamiliare: sanzioni in caso di vendita
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Costi per certificazione energetica casa unifamiliare
Tipo di certificazione | Prezzo |
---|---|
Certificazione energetica APE | 200 € |
Certificazione energetica CENED | 200 € |
Certificazione energetica ACE | 200 € |
Attestato di Prestazione Energetica | 145 € |
Come otteniamo i prezzi?
Informazione utile
La certificazione energetica
di una casa familiare ha costi
variabili che dipendono da vari fattori: metratura, ubicazione, caratteristiche strutturali.
L'APE, Attestato di Prestazione Energetica di una casa unifamiliare ha un costo che parte dai 300 euro.
- Da 5 a 10 giorni
- Difficoltà: Alta
Obiettivi della certificazione energetica di una casa unifamiliare
Perché
fare la certificazione energetica? Quali vantaggi porta?
I motivi per richiedere questo documento sono svariati, a cominciare dal fatto che, dal momento che i costi per riscaldamento e raffrescamento sono elevati, negli ultimi tempi si presta molta attenzione ai consumi energetici.
Risparmiare sui
costi delle bollette è possibile, purché si analizzi lo stato della casa, e si proceda con gli interventi necessari.
Grazie alla certificazione energetica
è possibile valutare quanta energia consuma, e nei casi negativi spreca, un
immobile.
La certificazione valuta i consumi di energia per ogni metro quadro
ed assegna alla casa una classe. Le classi energetiche vanno dalla A, la più
efficiente, alla G, la meno efficiente.
In base alla certificazione è
possibile predisporre un piano di ristrutturazione straordinaria volto a
migliorare, attraverso un insieme di modifiche, l’efficienza energetica
della casa.
Un fattore importante riguarda il valore della casa con
un basso livello di consumo energetico: una casa in
classe A aumenta considerevolmente il proprio valore di mercato e può essere
venduta ad un prezzo più alto.
Una classe alta attesta che:
- gli impianti sono a norma;
- il riscaldamento è efficiente;
- sono presenti infissi isolanti;
- è presente un’adeguata coibentazione.
Richiedere la certificazione
energetica di una casa unifamiliare è importante perché evidenzia
informazioni preziose per chi intende acquistare l’immobile.
Un possibile acquirente è più invogliato ad acquistare la casa se ha un basso
consumo energetico.
Da qualche tempo sussiste l’obbligo di allegare la certificazione
energetica al contratto di compravendita, di acquisto o di donazione di un
immobile.
Inoltre la certificazione va richiesta anche dopo l’edificazione di nuovi edifici
e va presentata al Comune per ottenere il certificato
di agibilità.
La stessa procedura va seguita anche quando vengono eseguiti
importanti lavori di ristrutturazione che coinvolgono più del 25% della
superficie dell’involucro immobile come l'impermeabilizzazione
dei tetti o l'isolamento a cappotto. In questi casi il tecnico che elabora
la certificazione deve essere persona diversa dal progettista o dal direttore
dei lavori.
La certificazione
energetica è necessaria per pubblicare annunci immobiliari.
La normativa ha stabilito l’obbligo di inserire negli annunci la classe
energetica dell'edificio individuata grazie all’APE, pena multe salate.
Cos'è la certificazione energetica di una casa unifamiliare?
La certificazione
energetica o APE, Attestato di Prestazione Energetica, è un documento redatto da un tecnico abilitato
con il quale si attestano i consumi energetici di un edificio.
Tale documento rivela
la capacità dell’immobile di risparmiare, o meglio di non sprecare energia.
Negli
ultimi anni sono state messe a punto diverse soluzioni per evitare gli sprechi,
in particolare per quanto riguarda la climatizzazione. Infatti gli impianti di
riscaldamento con caldaia a condensazione vengono considerati più efficienti di quelli alimentati da una vecchia caldaia.
Lo stesso si
può dire per il sistema di isolamento termico e degli infissi: un’idonea coibentazione e infissi isolanti evitano le
dispersioni di calore in inverno o di fresco in estate.
A chi rivolgersi per la certificazione energetica?
La normativa stabilisce che il documento debba essere obbligatoriamente redatto
da un tecnico abilitato, come un ingegnere, un architetto o un geometra,
che sappia esattamente come calcolare la
certificazione energetica degli edifici.
Il certificatore energetico deve possedere specifici requisiti previsti dalle leggi regionali che disciplinano la
materia e deve aver frequentato appositi corsi professionali.
Il tecnico, dopo essere entrato in possesso dei dati catastali, attraverso un’ispezione dovrà controllare:
- gli impianti, in particolare quello di climatizzazione e di produzione di acqua sanitaria;
- la struttura della casa: pavimento, muri, solai, copertura e tamponamenti;
- la tipologia di infissi;
- la presenza di eventuali impianti che sfruttano le energie alternative, come i pannelli fotovoltaici.
Dopo l’ispezione, il tecnico, avvalendosi di appositi
software, effettuerà il calcolo dell’indice
di prestazione energetica, che riguarda il consumo di energia della casa
all’anno per mq.
Sulla base di tale indice, viene assegnata la classe energetica.
Attraverso la certificazione energetica
vengono individuati i limiti tecnici e strutturali della casa e, in base ai
rilievi, vengono proposte soluzioni per procedere, se necessario, a lavori di ristrutturazione.
Incentivi per interventi che aumentano la classe energetica della casa unifamiliare
Attraverso la certificazione
energetica ad ogni immobile viene assegnata una classe che certifica il livello di consumi energetici dello stesso.
Le classi energetiche sono distribuite lungo una scala che va dalla lettera A
(la classe più virtuosa) alla lettera G (quella meno efficiente).
La classe A,
a sua volta, è suddivisa in altre quattro classi (4A, 3A, 2A, 1A). La classe 4A
è la più efficiente.
Le classi intermedie sono B, C, D, E e F. Ogni regione può disciplinare le classi in maniera diversa.
Per incentivare i lavori di efficientamento energetico,
ossia quelle opere che permettono una riduzione dei consumi di energia come per esempio l’installazione
di pannelli fotovoltaici, di infissi isolanti, di sistemi di isolamento e
coibentazione, è previsto un beneficio fiscale, ovvero una detrazione IRPEF
o IRES, la cui percentuale varia in base alla legge di stabilità vigente.
La detrazione è concessa per interventi eseguiti su immobili di qualsiasi
categoria catastale, purché si tratti di edifici già esistenti, quindi non è valida per le nuove costruzioni.
Certificazione energetica di una casa unifamiliare: sanzioni in caso di vendita
Da quando è
obbligatoria la certificazione energetica?
La certificazione energetica è disciplinata da una normativa, entrata in vigore nel 2005, che obbliga a richiedere l’APE prima
di un compravendita o l’affitto di una casa.
Il certificato deve
essere allegato al rogito o al contratto d’affitto.
Inoltre, la classe energetica
deve essere obbligatoriamente specificata negli annunci immobiliari.
In caso di
inottemperanza alla normativa, che ha recepito la Direttiva 2002/91/CE, sono previste sanzioni pecuniarie da 1.000 a 18.000 euro a carico dei
proprietari, dei locatari o dei responsabili degli annunci.
Ci sono sanzioni a carico del
certificatore energetico nel caso in cui rediga un APE non conforme alla realtà
dell’immobile, e quindi fasullo: sanzioni
penali, disciplinari da parte del Collegio Professionale e economiche.
E' prevista una sanzione pecuniaria anche quando il
tecnico non segue la procedura stabilita per l’elaborazione del certificato.
Chi controlla la certificazione energetica?
La regione, che effettua prima un controllo
formale dei requisiti del certificatore, poi un controllo del certificato e ispezioni agli edifici.
Sanzioni pecuniarie a carico del
direttore dei lavori sono previste se, al termine dei lavori, non presenta in Comune l'APE, che va consegnato unitamente alla dichiarazione di fine lavori
e a quella di conformità.
Analoga sanzione è prevista a carico del costruttore
che, terminati i lavori, non richieda l’APE.