In questa guida
- Costi per certificazione energetica locale commerciale
- Informazione utile
- Obiettivi della certificazione energetica di un locale commerciale
- Cos'è la certificazione energetica di un locale commerciale?
- Incentivi e ecobonus legati alla certificazione energetica di un locale commerciale
- Le classi energetiche e la certificazione energetica dei locali commerciali
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Costi per certificazione energetica locale commerciale
Tipo di certificazione | Prezzo |
Certificazione energetica impianti | 150 € |
Certificazione energetica locale commerciale | 300 € |
Certificazione energetica impianto idrico | 180 € |
Certificazione energetica impianto elettrico | 400 € |
Come otteniamo i prezzi?
Informazione utile
Il costo medio per l'ottenimento della certificazione energetica per un locale commerciale è di 300 euro.
Questa cifra può però variare, generalmente aumentando, nel caso di edifici particolarmente grandi o nel caso in cui si verifichino particolari condizioni che rendono complesso il rilievo ed il recupero dei dati relativi allo stabile da valutare.
- Da 1 a 5 giorni
- Dificultad: Media
Obiettivi della certificazione energetica di un locale commerciale
Avere in mano la certificazione energetica di un locale commerciale significa possedere uno strumento certificato in grado di informare i proprietari in merito a quelli che sono i costi dal punto di vista dell'energia legati all'immobile.
Se un immobile commerciale rientra in una categoria energetica bassa, la spesa per riscaldare e raffrescare l'edificio è indubbiamente elevata, più di quello che dovrebbe e potrebbe essere.
Di contro un immobile commerciale in classe A o superiore è eccellente dal punto di vista del contenimento dei consumi e dell'efficienza degli impianti.
Passare da una classe bassa ad una classe superiore, saltando anche qualche livello e ritrovandosi in una classe di eccellenza è possibile. Basta investire in migliorie dal punto di vista energetico studiando con un architetto gli interventi da eseguire su involucro edilizio ed impianti.
Senza un APE non è possibile avere valori concreti di partenza, né valutare i risultati a ristrutturazione avvenuta.
Per vendere o affittare un locale commerciale è obbligatorio avere in mano la certificazione energetica dell'edificio.
Questo obbligo non deve essere visto come una spesa in più, ma come un investimento: se l'edificio viene classificato in una fascia alta, significa che ha bassi consumi energetici e questo aumenta il valore del locale commerciale agli occhi di un possibile acquirente, che sa di dover spendere qualcosa in più per l'acquisto, ma di non dover mettere mano agli impianti, già adeguati.
Eventuali acquirenti interessati al locale commerciale possono regolarsi in merito ai costi energetici dell'immobile grazie ai valori dell'Attestato di Prestazione Energetica.
Si tratta di dati importanti per capire se il prezzo richiesto dal proprietario dell'immobile è adeguato e se si devono mettere in previsione spese di riqualificazione.
Uno dei dati fondamentali per redigere la certificazione energetica è il tipo di impianto di riscaldamento.
Se questo dato influisce fortemente sul risultato della certificazione e in particolare sulla classe all'interno della quale viene inserito il locale commerciale, è bene pensare di investire per migliorare l'impianto attuale, arrivando addirittura a sostituirlo con una tipologia migliore dal punto di vista dei consumi.
Da non sottovalutare anche la possibilità di integrazione di un impianto classico con un impianto che sfrutta energie rinnovabili, come i pannelli solari.
La destinazione d'uso dell'immobile commerciale è uno dei fattori da tener presente per la redazione della certificazione energetica.
Se si ha intenzione di acquistare un locale commerciale e variare la destinazione d'uso, è bene richiedere ad un certificatore energetico una valutazione mirata all'attività che si intende svolgere all'interno dell'edificio, per capire se la classe energetica assegnata varia o no.
Cos'è la certificazione energetica di un locale commerciale?
La certificazione energetica di un edificio commerciale non è altro che un procedimento di raccolta dati relativi all'immobile per poi elaborarli e decidere in che classe energetica inserirlo.
Si tratta di una procedura necessaria in caso di affitto o vendita di un locale commerciale, ma se in questi casi è obbligatoria, si può decidere di richiederla per conoscere quelli che sono i consumi dell'edificio e valutare cosa si può fare per diminuirli.
Attenzione: c'è un altro caso in cui è necessario essere in possesso della certificazione energetica del locale commerciale, ed è strettamente legato agli interventi per migliorare le prestazioni dell'involucro edilizio e degli impianti. Si parte con una determinata classe energetica dichiarata sull'APE, ma dopo gli interventi di riqualificazione è necessario un nuovo APE che confermi l'avanzamento di una o più classi energetiche. Solo così si può avere accesso alle detrazioni IRPEF legate alla riqualificazione energetica di un edificio.
C'è una sola figura professionale autorizzata alla redazione della certificazione energetica di un locale commerciale: il certificatore energetico.
Si tratta sempre di un tecnico abilitato e iscritto nel registro regionale dei certificatori. Spesso è un architetto, un geometra o un ingegnere e la prestazione è seguita da rilascio di regolare fattura a carico del committente.
Non ci si improvvisa certificatori: bisogna aver frequentato un corso e possedere il relativo attestato.
La procedura per la redazione di un attestato di prestazione energetica di un locale commerciale comincia con la raccolta dei dati relativi alla volumetria dell'immobile, alla sua architettura, l'esposizione, la posizione geografica, i materiale e gli impianti e la fascia climatica.
Questi dati vengono incrociati e raffrontati con dati di riferimento considerati standard. Il risultato è una serie di valori che consentono di inserire il locale commerciale in analisi all'interno di una delle 10 classi energetiche.
Incentivi e ecobonus legati alla certificazione energetica di un locale commerciale
La certificazione energetica di un locale commerciale è obbligatoria, secondo la normativa, dall'anno 2005 in caso si voglia vendere o affittare un immobile e per aver diritto alla detrazione IRPEF a seguito di interventi di riqualificazione energetica per migliorare la classe energetica di appartenenza.
Chi decide di eseguire interventi di ristrutturazione volti a migliorare l'isolamento del locale e l'efficienza degli impianti, ha diritto ad incentivi ed in particolare ad un'agevolazione IRPEF chiamata ecobonus.
La detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta per la sostituzione degli infissi esistenti con modelli isolanti, per cambiare la caldaia da classica a condensazione o per l'installazione di modelli alimentati a biomassa.
Si può arrivare invece al 65% di detrazione per alcune tipologie di interventi di riqualificazione energetica ancora più sostanziali e quindi costosi.
Le classi energetiche e la certificazione energetica dei locali commerciali
Quante classi energetiche esistono?
La normativa italiana, che si rifà alle disposizioni della Comunità Europea, ha definito 10 classi energetiche all'interno delle quali inserire ogni edificio che viene sottoposto a certificazione energetica.
La scelta della classe non è a carico del certificatore a suo piacimento, ma è definita da strumenti di calcolo e di comparazione che vanno elaborati e confrontati con un edificio tipo considerato come riferimento per poter capire in che fascia inserire il locale commerciale oggetto di studio.
Che informazioni veicolano le diverse classi energetiche in merito all'edificio in questione?
In base alla classe energetica di appartenenza, un edificio commerciale viene considerato ottimale dal punto di vista dei consumi energetici, bassi e a favore dell'ambiente grazie alla struttura dell'edificio e degli impianti, oppure scarso e quindi possibile candidato per interventi di migliorie.
Cosa comporta essere inseriti in una classe energetica piuttosto che in un'altra?
Quando ad un locale commerciale viene assegnata una classe energetica, significa che il risultato dell'elaborazione dei dati rilevati ha portato a quel risultato specifico.
Le classi energetiche sono 10: si parte dalla più scarsa, la G, salendo con la F, la E, la D, la C, la B. Ci sono poi le quattro classi energetiche d'eccellenza che sono A1, A2, A3 e A4.
In base alla fascia in cui si trova l'edificio, si hanno consumi energetici ottimali quanto più si è vicini alla classe A, scarsi quanto più ci si avvicina alla fascia G.
In pratica gli stabili in classe A spenderanno meno per il riscaldamento e il raffrescamento dell'ambiente, a differenza di chi si trova in fascia G e spenderà molto di più, con risultati discutibili.