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Prezzo di Impermeabilizzazione
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3.617 €Questi prezzi sono approssimativi e possono variare in funzione di fattori come la qualità dei materiali, la durata del lavoro, le dimensioni...
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Se non volete avere problemi di muffa e umidità in casa è molto importante far eseguire l'impermeabilizzazione del tetto e delle pareti. In questo modo riuscirete a proteggere la vostra abitazione dalle infiltrazioni in maniera efficace e duratura.
- 1-3 giorni
- Difficoltà: Media
Gli ambienti che necessitano di essere impermeabilizzati

Impermeabilizzazione della terrazza
Se si possiede una terrazza è d’obbligo una buona impermeabilizzazione per evitare infiltrazioni d’acqua ogni volta che piove, infiltrazioni che possono provocare gravi danni ai piani sottostanti e alle strutture esterne ed interne della casa, e la comparsa di macchie d’umidità sui muri a causa della non permeabilità al vapore dei manti di copertura e della conseguente formazione di condensa.
A questo scopo è particolarmente indicata l’impermeabilizzazione a base di materiali applicati in forma liquida perché permette di riempire perfettamente tutte le fessure e le incrinature presenti e di non rimuovere la pavimentazione esistente e il sottofondo in malta, riducendo così notevolmente i tempi di esecuzione e i costi ed eliminando il disturbo dello smaltimento in discarica del materiale di risulta.
In alternativa si può usare la classica guaina impermeabilizzante bituminosa accompagnata da una sottostante barriera anti vapore, da applicare non solo sulla soletta, ma anche lungo tutto il parapetto della terrazza e sulla quale poi vanno posti il nuovo massetto e la nuova pavimentazione.
Attenzione però ai punti critici quali i raccordi tra i teli bituminosi e le aperture di deflusso dell’ acqua dove ci sono maggiori variazioni termiche e igrometriche che potrebbero provocare lesioni al manto impermeabilizzante.
Fonte dell'immagine in: curbed

Impermeabilizzazione del sottotetto
Parte della casa sottoposta al rischio maggiore d’infiltrazioni ogni volta che piove o nevica e la cui impermeabilizzazione, quindi, è fondamentale è sicuramente il tetto che è costantemente esposto alle piogge e alle nevicate, insomma a tutti gli eventi atmosferici.
Se adeguatamente protetto, pertanto, non si avranno infiltrazioni che possono mettere in pericolo anche la struttura portante dell’edificio né formazione di muffe e condensa né l’infiltrazione di polvere e insetti nel sottotetto.
Questo accorgimento è particolarmente utile in caso questo sia stato reso abitabile e si voglia mantenervi un alto comfort abitativo.
L’impermeabilizzazione deve avvenire sul lato esterno del tetto per evitare la formazione di condensa dell'umidità presente nella muratura e quindi di muffa ponendo sopra i pannelli coibenti dei teli impermeabilizzanti e traspiranti per sottotetti, tetti ventilati e a falde, in tessuto non tessuto di poliestere, in grado di creare una barriera protettiva contro il passaggio dell’acqua, ma permeabile al vapore e all’ aria (la struttura del tetto rimane quindi asciutta) oppure una guaina traspirante, che resiste all'acqua piovana, facilita l'evaporazione dell'umidità che riesce ad oltrepassare il freno vapore e protegge dall’azione del vento e dall’ingresso di polvere e insetti, o, infine, una guaina bituminosa.
Fonte del'immagine in: jurnal dedesign interior

Impermeabilizzazione delle pareti esterne
Altra parte di un’abitazione più esposta alle intemperie e al rischio d’infiltrazioni d’acqua, di umidità e di condensa, oltre al tetto, sono sicuramente le pareti esterne.
Sottoposte a tutte questi stress esterni, se non adeguatamente protette rischiano col tempo di creparsi facilitando così le infiltrazioni.
Esistono molteplici soluzioni per impermeabilizzare le pareti esterne di un edificio che vanno da vernici speciali a composti isolanti, ma fra tutti la migliore soluzione risulta essere l’impermeabilizzazione a cappotto che oltre a proteggerle da rischi di condensa e infiltrazioni d’acqua è in grado d’isolarle termicamente. Sulle pareti esterne si applicano quindi speciali pannelli isolanti e impermeabilizzanti ricoperti da malte adesive pre-colorate o dotati di una rete porta intonaco per eseguirvi la finitura tradizionale che si desidera oppure una stratificazione costituita da barriera anti vapore, materiale isolante e guaina impermeabilizzante.
Fonte dell'immagine in: webinitali org

Impermeabilizzazione del bagno
Altra parte di una casa che non può fare a meno dell’impermeabilizzazione è la doccia: qui è alto il rischio di danni dovuti all'umidità, alle infiltrazioni e all'acqua ristagnante se non si opera una perfetta sigillatura del piatto doccia con silicone bianco antimuffa lungo le pareti del box doccia o un’impeccabile impermeabilizzazione del sottofondo e delle mattonelle su cui batterà l’acqua della doccia nel caso di piatto doccia a filo pavimento.
A questo scopo è ideale un’impermeabilizzante a base di polimeri poliuretanici che, applicato in forma liquida e a freddo, sfrutta l’umidità ambientale per creare una membrana idrorepellente continua e compatta, quindi è l’ideale in un luogo come il bagno e in particolare la doccia dove è facile trovare acqua corrente e stagnante.
Fonte dell'immagine in: Magazine Delle Donne
Perché è importante l'impermeabilizzazione?
La pratica dell’impermeabilizzazione (di terrazzi, tetto piano o a falde e sottotetto, fondazioni, muri e balconi, piscine, pavimento e doccia che siano) è un intervento fondamentale da far eseguire nella costruzione, manutenzione e ristrutturazione di una casa.
I motivi?
Impermeabilizzare tutte queste parti citate di un’abitazione permette di proteggerla da molti fattori esterni dannosi per lo stato di salute dell’edificio e di evitare molti rischi. Vediamo nel dettaglio quali sono.
Sono diverse le tecniche utilizzate per l’impermeabilizzazione (a spruzzo, a cappotto, a freddo, a spinta negativa od osmotica in controspinta, con poliurea, con guaina bituminosa o ardesiata, con resina, in PVC, ecologica), ma tutte hanno il medesimo obiettivo: proteggere dagli agenti atmosferici esterni ed impedire le infiltrazioni d’acqua negli strati sottostanti dall’esterno verso l’interno, dall’alto verso il basso (dalle pareti, dai pavimenti, dal tetto piano o con sottotetto, dai terrazzi al soffitto del piano sottostante) e, nel caso specifico delle docce, per evitare che l’acqua ristagni, allaghi il bagno e s’infiltri nei muri e nella pavimentazione.
Altro rischio che permette di evitare una buona impermeabilizzazione è quello da muffa, condensa e umidità, i nemici numeri uno della salubrità di un ambiente.
Quindi impermeabilizzare, oltre a rimuovere il problema delle infiltrazioni che nel tempo possono provocare una notevole riduzione del comfort delle abitazioni o persino danni strutturali gravi all’ edificio, limita anche quello relativo alla formazione di condensa e muffa, soprattutto in ambienti molto umidi come bagno e cucina e nelle camere da letto ricche di vapori notturni.
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Quando è meglio richiedere un intervento di impermeabilizzazione?
L’ideale è impermeabilizzare la casa prima della stagione delle piogge, ovvero alla fine della primavera o durante l’estate. Così facendo eviterete di incorrere in spese multiple quando piove (con il rischio che il materiale non si fissi completamente), e sarete al riparo da eventuali danni alla pittura, ai mobili e alla struttura causati da umidità e perdite.
Il consiglio è dunque di avviare i lavori almeno un paio di mesi prima della stagione delle piogge, ma se avete fatto diversamente, esiste comunque una soluzione, dato che sono disponibili diversi impermeabilizzanti applicabili anche durante i periodi piovosi. In commercio si trovano vari tipi di prodotti:
Acrilici
Asfaltici
Prefabbricati
Prodotti a base di cemento
Le imprese specializzate raccomandano impermeabilizzanti diversi a seconda del materiale con cui è stato costruito ciascun immobile. Molti fornitori per offrire un preventivo definitivo hanno bisogno di conoscere la superficie da impermeabilizzare, dal momento che i costi di applicazione possono variare in base alla struttura, alla pulizia, alla rimozione di un impermeabilizzante precedente ecc.
Come risolvere il problema dell'umidità senza impermeabilizzare?
Il primo passo consiste nell’eliminare la fonte del problema. Il soffitto o le pareti che presentano macchie affacciano all’esterno o su uno spazio interno (un’altra stanza della stessa casa o un appartamento vicino).
Se affacciano all’esterno, è probabile che ci siano crepe o fessure che causano infiltrazioni. Queste possono essere di piccola entità, e dar luogo a macchie, o di entità maggiore.
Nel secondo caso, se le infiltrazioni sono sul soffitto, finiranno col causare perdite, perciò è necessario riparare i danni prima di dipingere la parete.
Stessa cosa se la superficie affaccia verso l’interno. Il passaggio di umidità generalmente è dovuto a un tubo rotto o a una parete con infiltrazioni che conduce a una stanza con molta umidità, come la cucina o il bagno.
Occorre dunque riparare il danno per evitare che il problema si ripresenti. Riparato il guasto, bisogna rimuovere la macchia. Per fare questo basta raschiare e carteggiare la superficie per eliminare ogni traccia di muffa o altri residui di umidità.
Dopo aver rimosso la macchia, si procede all’ultimo step: l’applicazione della nuova pittura. Conviene usare una pittura antiumidità o antimuffa, per prevenire la nuova comparsa di macchie.
Anche se il problema è stato risolto prima di impermeabilizzare, questo è un modo per premunirsi contro eventuali nuovi problemi o contro l'eventuale accumulo di umidità nei punti privi di una buona ventilazione.
Tecniche e materiali utilizzati per l'impermeabilizzazione
Impermeabilizzazione a spruzzo
Alternativa della classica impermeabilizzazione con guaina bituminosa a mono o a doppio strato, l’impermeabilizzazione a spruzzo si avvale di resine e schiume poliuretaniche rinforzate con fibra di vetro che vengono appunto applicate a spruzzo sulle superfici da impermeabilizzare con delle bombole di modeste dimensioni o mediante un compressore dotato di pompa se l’area da trattare è estesa. Il vantaggio principale di questo tipo di tecnica d’impermeabilizzazione è che non sono richiesti interventi invasivi in quanto non necessita la demolizione del preesistente e rovinato strato di guaina impermeabilizzante né dei pavimenti né delle pareti, ma la si può applicare direttamente sopra in modo pratico, veloce e versatile (il poliuretano, infatti, aderisce a qualsiasi tipo di materiale, dalle piastrelle al cemento, dalla guaina esistente alle tegole, finanche alle strutture in acciaio o verniciate). In più riesce a creare superfici calpestabili, perfettamente resistenti alle intemperie, alle lesioni, alle fessurazioni, totalmente impermeabili all’acqua, altamente termoisolanti (per questo motivo l’impermeabilizzazione a spruzzo con resine e schiume poliuretaniche permette di beneficiare della detrazione IRPEF del 65% per gli interventi mirati al risparmio energetico), traspiranti (non ostacolano la fuoriuscita di vapori), di ridottissimo spessore anche se formate da più strati, prive di giunture visibili e quindi dall’ottimo effetto estetico.
Impermeabilizzazione a cappotto
Questa tecnica d’impermeabilizzazione è molto semplice e prevede l’accoppiamento tra guaine impermeabilizzanti a base bituminosa o polimerica, uno strato di polistirolo espanso semplice (EPS) o estruso (XPS) – nella funzione a rovescio – che funge da isolante termico e uno strato di tessuto non tessuto come barriera anti vapore oppure l’installazione di pannelli o rotoli di polistirolo espanso che hanno già sulla faccia superiore una guaina catramata impermeabilizzante. L’impermeabilizzazione si può trovare alternativamente sopra (impermeabilizzazione a cappotto a caldo) o sotto l’isolante (impermeabilizzazione a cappotto a rovescio). Lo strato impermeabilizzante e termoisolante viene sempre posto all’esterno delle superfici da impermeabilizzare (tetto, sottotetto, pareti, terrazzo). L’impermeabilizzazione a cappotto ha molti vantaggi: protegge dalle escursioni termiche esterne e dalle intemperie, aumenta in modo significativo il comfort abitativo eliminando i ponti termici, permette un risparmio energetico, isola dal punto di vista termico e acustico e protegge da condensa, umidità e muffe.
Impermeabilizzazione a freddo
Questo tipo d’impermeabilizzazione è detto a freddo poiché non prevede l’utilizzo della fiamma libera per fissare la membrana impermeabilizzante né l’utilizzo di macchinari che scaldano il materiale da stendere sulle superfici da trattare. Nella tipologia dell’impermeabilizzazione a freddo troviamo quindi:
- l’impermeabilizzazione con guaina prefabbricata bituminosa o polimerica (PVC o polietilene) autoadesiva (quindi si incolla al piano di posa per semplice pressione a temperatura ambiente, senza la necessità di fiamma) o accompagnata dall’adesivo bituminoso a base acquosa applicato a freddo che steso sulla superficie di posa con un rullo o un pennello serve a garantire una perfetta adesione della membrana impermeabilizzante al supporto;
- l’impermeabilizzazione a poliurea a freddo, tecnica semplice, veloce ed economica che può essere eseguita anche in modalità fai da te con un rullo, un pennello o un airless;
- l’impermeabilizzazione a base di polimeri poliuretanici applicati in forma liquida e a freddo che permette di ottenere una membrana impermeabile continua, elastica e allo stesso tempo compatta, senza giunti o punti di discontinuità, che si forma sfruttando l’umidità ambientale, quindi è perfetta anche nel caso di ambienti molto umidi.
- L’impermeabilizzazione a freddo dà quindi diversi vantaggi: utilizzandola non si rovina il materiale sottostante se questo è sensibile al getto caldo della fiamma, non si liberano gas e vapori di condensazione maleodoranti e nocivi se inalati come invece accade durante la ‘sfiammatura’, è perfetta se l’uso di fiamme libere è vietato per esempio quando il piano di posa è in legno o costituito da materiale coibente sensibile al calore o nelle vicinanze o nella struttura dell’edificio ci sono prodotti altamente infiammabili, permette una posa in opera molto veloce e pratica e anche sicura perché elimina il rischio d’incendio dovuto all'uso di fiamme libere, garantisce una perfetta adesione dello strato impermeabile al supporto, si adatta alla maggior parte dei materiali, lascia inalterate le caratteristiche fisico-meccaniche delle membrane impermeabilizzanti dato che non subiscono il deterioramento causato dall’applicazione a caldo, permette la suddivisione in più settori del manto impermeabile così che si può controllare meglio la messa in opera e la performance in esercizio impedendo quei fenomeni tipici dell’impermeabilizzazione applicata a caldo dovuti alla non perfetta adesione al supporto (la macchia d’umidità risulta lontana dal punto reale in cui l’acqua si è infiltrata).
Impermeabilizzazione a spinta negativa od osmotica in controspinta
Si tratta di un tipo d’impermeabilizzazione che agisce sulle superfici del lato opposto all’infiltrazione dove l’acqua e l’umidità, per osmosi, tendono a staccare lo strato impermeabilizzante dal supporto, opposta a quella a spinta positiva che agisce invece per contrastare la pressione dell’acqua sulle parte anteriore delle superfici impermeabilizzate quindi dallo stesso lato dell’infiltrazione. L’impermeabilizzazione a spinta negativa od osmotica in controspinta è adatta quindi per murature contro terra di locali interrati, sottofondi cementizi, strutture di contenimento e fondazione, solai in cemento armato, fosse di ascensori, cunicoli di servizio esposti al contatto con l'acqua e l’umidità e tra i suoi vantaggi annovera la facilità e la velocità di applicazione con pennello, rullo e spatola, l’ottima impermeabilità ed elasticità, l’aderenza a diversi tipi di supporto e il basso impatto ambientale.
Impermeabilizzazione con poliurea
Questa tecnica d’impermeabilizzazione prevede l’utilizzo della poliurea, un elastomero di rivestimento formato da una molecola di urea bisostituita utilizzato come impermeabilizzante, che viene applicato a spruzzo, mediante metodo a caldo, con specifiche macchine vaporizzatrici b-mixer ad alta pressione, o a freddo, tramite rulli o airless. L’impermeabilizzazione con poliurea ha molti vantaggi: una posa in opera molto rapida, una maggiore rapidità d’indurimento (4-12 sec.) e di pedonabilità (60 sec.) il che fa risparmiare in tempo e manodopera, perfetta adesione a qualsiasi tipo di supporto anche metallico (questo evita qualsiasi possibilità di eventuali infiltrazioni e camminamenti d’acqua sotto la membrana stessa, cosa che avviene invece di frequente con l’impermeabilizzazione mediante guaine), creazione di uno strato sottile continuo e monolitico, immediatamente impermeabile, termoisolante e duraturo nel tempo che riesce a rivestire anche superfici (perfino verticali) complesse e difficilmente trattabili con altre tipologie di prodotti perché con molti angoli nascosti e anfratti remoti, elevata resistenza chimica e meccanica, alle alte temperature e agli sbalzi termici, all’abrasione e agli urti, a crepe e fessurazioni, alla lacerazione e alla carrabilità, totale impermeabilità all’acqua, antiscivolosità e traspirabilità.
Impermeabilizzazione con guaina bituminosa
Si tratta di una tecnica d’impermeabilizzazione semplice e veloce, perfetta per terrazzi, tetti, balconi e cornicioni (infatti, è la più utilizzata), che adopera strati di guaina bituminosa, ovvero derivante dalla distillazione del petrolio, spessa dai 3 ai 4 mm o più (nel caso di applicazione a monostrato), generalmente prefabbricata (in commercio si trova in rotoli) e spesso provvista di armatura (in fibra di vetro, in velo vetro, in tessuto, in poliestere non tessuto, ecc.).
La posa della guaina bituminosa sia a mono sia a doppio strato avviene a freddo se adesiva o a caldo mediante ‘sfiammatura’ ossia con un lanciafiamme dopo aver preventivamente applicato due mani di primer liquido bituminoso (la catramina) che serve a garantire una presa migliore della guaina al supporto da impermeabilizzare. Questo tipo d’impermeabilizzazione necessita però di una perfetta posa in opera, soprattutto nei punti critici come le giunzioni e i risvolti, e interventi continui di manutenzione.
Tra i vantaggi dell’impermeabilizzazione con guaina bituminosa troviamo una buona resistenza meccanica del materiale impermeabilizzante, una buona protezione termica, un elevato allungamento a rottura utile se vi è un ritiro del materiale su cui la membrana bituminosa è stata posata, la calpestabilità grazie all’elevato spessore della guaina impiegata, una posa in opera abbastanza semplice, la possibilità d’incollaggio in totale aderenza che permette di limitare molto il passaggio dell’acqua in caso di perdite e facilita il rinvenimento delle infiltrazioni, un’ottima tenuta nel tempo, oltre a durevolezza e resistenza dato che la guaina bituminosa è realizzata in un materiale inerte non biodegradabile.
Impermeabilizzazione con resina
Questa tecnica d’impermeabilizzazione, molto pratica e versatile e che non richiede interventi invasivi di demolizione della superficie preesistente né della vecchia guaina, si avvale di resine innovative appositamente studiate, in alcuni casi rinforzate con fibra di vetro o speciali tessuti in vetro. L’impermeabilizzazione con resina ha il vantaggio di poter essere applicata con facilità su ogni genere di superficie e di creare uno strato impermeabile calpestabile, traspirante (permette cioè il passaggio di vapore e quindi evita la comparsa di macchie d’umidità) e perfettamente resistente alle intemperie, costituito da un unico blocco continuo che si adatta
Come avviene un'impermeabilizzazione in chiave ecologica?
Scelta del materiale
Per realizzare un’impermeabilizzazione ecologica innanzitutto bisogna procurarsi dei materiali impermeabilizzanti ecocompatibili e appositamente studiati per la bioedilizia. In commercio tra gli impermeabilizzanti ecologici si possono trovare:
- le membrane composte da poliolefine flessibili, cioè prive di plastificanti o di metalli pesanti;
- le membrane impermeabili Derbipure® composte principalmente di materie prime vegetali (una mescola a base di oli vegetali residui dell’industria alimentare e di resine di pino provenienti dall’ industria cartaria) e assolutamente prive di bitume, rinforzate da un’armatura composita impregnata con un rivestimento acrilico altamente riflettente;
- le guaine poliuretaniche bicomponente a base d’acqua prive di VOC (composti organici volatili);
- le guaine in polietilene e in polipropilene, prodotti geotessili composti da due, tre o quattro veli sottilissimi di tessuto non tessuto, realizzati in materiale termoplastico quali polietilene (PE) o polipropilene (PP), accoppiati con un film plastico microforato o microporoso, ed eventualmente armate con una struttura reticolare in polietilene;
- i geocompositi bentonitici, pannelli in cartone biodegradabile con bentonite realizzati inserendo appunto uno strato di bentonite in granuli, opportunamente mescolata con un collante idrosolubile, tra due fogli in cartone e che sfruttano le caratteristiche di questo minerale argilloso che, a contatto con l’acqua o l’umidità, si trasforma in un gel totalmente impermeabile, perfetti quindi per strutture contro terra o fuori terra costantemente umidi;
- i geotessili bentonitici, teli in tessuto non tessuto, ricavati da polipropilene o polietilene, e geotessuti porosi inframmezzati da uno strato di bentonite di sodio naturale.
Preparazione della superficie
A questo punto bisogna preparare la superficie da impermeabilizzare rimuovendo, se necessario, la vecchia impermeabilizzazione usurata, e poi eseguendone una pulizia scrupolosa e accurata da sporcizia, polvere, macerie, inaderenze e grasso ed eliminando possibili crepe, eventuali accumuli di acqua, parti irregolari e sporgenti ed angoli troppo taglienti e rimuovendo temporaneamente condotte e tubazioni per creare così un piano uniforme, continuo e senza rilievi: in questo modo la nuova guaina potrà aderire meglio al supporto senza piegarsi.
Eventuale stesura del primer
Se il materiale impermeabilizzante scelto lo richiede si applicano due mani di primer liquido che serve a garantire una presa migliore della guaina che si poserà sopra. Bisogna evitare di applicarne in eccesso e aspettare che asciughi completamente prima di passare alla successiva fase del lavoro.
Posa in opera.
Il lavoro quindi si conclude con la posa in opera delle guaine e delle membrane facendo attenzione a mantenere sormonti tra i vari rotoli di almeno 10 cm e risvolti di almeno 15 – 20 cm sulle pareti verticali.
A seconda della tipologia del materiale impermeabilizzante utilizzato (sotto forma di rotoli o liquido) l’applicazione avverrà rispettivamente a freddo tramite adesivi o a pennello, rullo, spatola o sistema airless.
Attenzione alle condizioni climatiche e igrometriche: non deve essere prevista pioggia né durante né dopo la posa in opera dell’impermeabilizzazione ecologica e non ci devono essere temperature inferiori a 0° e superiori a 40° C né un’eccessiva umidità relativa.
4.299 persone hanno chiesto preventivi per impermeabilizzazione

Preventivo impermeabilizzare terrazza
... di 3 camini e 2 buchi di scolo; sul terrazzo c'è già vecchia guaina a vista (30 anni?!), già rattoppato, ci sono nuovamente piccole perdite. Io rimuoverei il tutto quindi sarebbe da rifare l'impermeabilizzazione/coibentazione e smaltire la vecchia guaina. Accettasi suggerimenti, grazie per,.

Preventivo eliminare cappotto interno e sistemare il problema umiditá in altro modo
... muro senza effettuare di nuovo il cappotto. La cameretta è grande circa 20 MQ e il cappotto si trova sul soffitto, su due pareti di 5 mt e l'altro di 4 mt. Attendo cortesemente a breve un suo preventivo. Grazie.

Preventivo eliminazione umidità di risalita del piano terra
... al centro del paese. Una persona interessata mi ha comunicato che soltanto per togliere l'umidità che si trova su tutto il piano terreno, ci vogliono 80mila euro. Io avrei bisogno di un preventivo "realistico" per l'eliminazione di tale umidità che, sembra condizionare molto il valore di acquisto dell'immobile. Disponibile a far fare un sopralluogo. Saluti tommaso da roma.

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Salve abbiamo il tetto che fa acqua da tutte le parti.

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Ristrutturazione 76 mq balconi che presentano infiltrazioni acqua. 1° piano casa indipendente.

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Ci sono delle crepe sul terrazzo e sotto il terrazzo si vedono delle macchie di acqua.

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