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Informazione utile
Qual è la potenza contrattuale consigliata per un impianto elettrico civile?
La potenza cambia a seconda della grandezza della superficie della casa: dai 3 kW come valore minimo per una casa di 75 mq, ai 6 kW per una casa oltre i 75 mq.
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- Difficoltà: medio alta
La classificazione degli impianti elettrici civili
Per la messa a norma di un impianto elettrico civile, esistono tre livelli di interventi che catalogano tre gradi di tutela e di sicurezza dell’impianto in sé sotto il profilo normativo, tecnico e pratico.
Il primo livello, detto base, è disegnato per rispettare gli standard minimi stabiliti per gli impianti elettrici e di solito è consigliato per piccoli appartamenti. In pratica, disciplina tutti quei casi in cui per la tutela del progetto dell’impianto elettrico civile, in termini di sicurezza, basta far riferimento al rispetto di alcuni parametri minimi, ma tuttavia obbligatori.
Ad esempio, il numero minimo di punti luce e punti presa, l'ammontare minimo obbligatorio dei circuiti installati, la sicurezza delle prese e così via.
I vincoli cambiano al crescere della superficie della casa e del numero dei locali.
Sempre al livello 1 si disciplinano i vincoli per bagno e cucina, considerate le stanze a rischio nell'impianto elettrico civile. Nel primo, vanno collocati due punti presa e due punti luce minimo: spesso, uno di questi viene ubicato presso specchi e un altro presso gli angoli in cui collocare lavatrice o altri elettrodomestici.
Stesso dicasi per la cucina: due punti presa di cui uno sempre vicino agli elettrodomestici (frigo, lavastoviglie) e un altro in prossimità delle aree di ristoro.
Fonte dell'immagine: designmag.it
Il livello due, detto "standard" ha come obiettivo la protezione della casa più nel dettaglio.
In esse si prevede l'installazione di sistemi di allarme, videosorveglianza, sistemi di controllo innovativi e si entra nel dettaglio delle disposizioni degli ulteriori elementi dell'impianto.
Per esempio, si rafforza l'obbligatorietà del posizionamento degli interruttori nelle stanze con particolari vincoli di altezza minima da terra e di distanza da fonti di acqua per proteggere da infiltrazioni, vapori o schock elettrici.
Si disciplina la posizione dei punti luce e presa nel corridoio e all'ingresso, per le aree esterne.
Inoltre, per ciascuna presa telefonica o presa TV deve essere prevista una scatola dedicata con almeno un punto presa: o almeno sei, se si tratta di TV.
A tutto questo si aggiunge la presenza di un sistema di controllo dei carichi elettrici che possa garantire di scollegare uno o più elementi in caso di flusso extra-soglia senza interrompere l'utilizzo dell'impianto in generale.
Fonte dell'immagine in: foto.habitissimo.it
Il cosiddetto livello tre, quello della "domotica” è forse il più suggestivo e specifico, e fa riferimento a tutte quelle abitazioni o edifici di uso civile che si proiettano verso il futuro e attraverso un profondo rinnovamento dell’approccio tecnologico e informatico, dotano l’impianto elettrico civile di una serie di innovative applicazioni pratiche, di grande funzionalità, affinché i più recenti sviluppi nel campo del rinnovamento scientifico migliorino la qualità di vita quotidiana dei clienti e il grado della loro sicurezza.
Si tratta del livello massimo di messa a norma e di tutela per un impianto elettrico, ed è ideale per abitazioni che puntano sulla tecnologia del comfort per la casa.
Molte delle implicazioni che la domotica prevede per questo genere di impianti sono contraddistinti dalla possibilità di gestire l'impianto elettrico da remoto e tramite esso poter disporre di quattro tipologie di interventi di sicurezza aggiuntivi e combinati.
Da un lato, un vero e proprio impianto di sorveglianza anti-intrusione tramite allarmi tecnologicamente avanzati e di ultima generazione. Dall'altro, il controllo dei carichi elettrici.
In terzo luogo la temperatura della casa, che può essere amministrata a distanza. Infine, l'automazione delle serrande delle finestre e degli impianti di rilevazione di fumo, perdite di gas, come pure la gestione degli impianti HI-FI, delle TV e Home Theatre. Il tutto, attraverso controlli da remoto spesso via smartphone, tablet o altri applicativi mobili.
Fonte dell'immagine: domotica.it
Consigli utili per un impianto elettrico civile
Il primo consiglio che è necessario seguire in modo obbligatorio e vincolante quando si tratta di portare avanti un progetto di installazione di un impianto elettrico civile è quello, oltre al rispetto di tutti i parametri legali e normativi attualmente in vigore, di rivolgersi ad uno specialista.
Attraverso l'intervento di una ditta specializzata nell'installazione di impianti a norma, infatti, il cliente disporrà della opportuna garanzia di sicurezza, di legalità e di salvaguardia personale e dell'impiantistica in generale.
Per mettere in sicurezza un impianto elettrico civile la messa a norma passa prima da un intervento preventivo di progettazione da parte del tecnico specialista.
Fatti i dovuti test e analizzata l'area perimetrale e le stanze in cui intervenire, si passa nel dettaglio alla collocazione dei cavi conduttori.
Che, nello specifico, devono essere ubicati all'interno di apposite canaline di protezione oppure nascosti sotto traccia, così da essere messi a norma ed impedire a tutti i livelli il possibile contatto fisico con il cittadino.
Impossibile pensare la presenza di cavi scoperti, così come vale per prese e interruttori.
Lo specialista del settore provvede a fissare entrambi gli elementi al muro ed a metterli a norma coprendoli con placche apposite. La presa e l'interruttore non devono essere collocati a distanze troppo esigue rispetto al pavimento né vicino fonti idriche. Va impedito l'accesso e il contatto in modo preventivo a bambini, animali domestici e vanno distribuite e fissate in modo tale che per essere aperte occorrano mani esperte.
Le stesse che si occuperanno poi del dispositivo salvavita e della protezione di tutti gli altri componenti.
L'obiettivo è evitare ovviamente il contatto fisico diretto delle persone con le componenti elettriche in quanto tali.
La messa a norma di questi dispositivi è la realizzazione dell'impianto elettrico civile in generale deve essere realizzata da un tecnico competente ed esperto e, soprattutto, iscritto all'Albo regionale di installatori di impianti elettrici o riconosciuto da UNAE o ANIE.
A che serve la messa a terra di un impianto elettrico civile?
Quando si parla di sicurezza nella installazione e nella messa a punto di un progetto a norma relativo ad un impianto elettrico civilebisogna considerare come la normativa in vigore e, più in genere, la competenza dei professionisti del settore applicati al campo delle strutturazioni di impiantistica civile tengono al centro della questione un aspetto di straordinaria importanza come quello della messa a terra.
La messa a terra completa l’impianto e ne valorizza gli aspetti relativi alla sicurezza.
Il cosiddetto sistema a TT, o appunto più comunemente nota 'messa a terra' rappresenta quel sistema di elementi che trasportano un elemento metallico al potenziale elettrico appunto a terra.
Esso serve a fornire adeguata protezione per evitare la folgorazione che può drammaticamente verificarsi ai danni di quelle persone che si trovino a cospetto di un impianto non regolamentato e soggetto a discrepanze nel flusso ordinario di elettricità.
Nello stesso tempo, la messa a terra evita le classiche scosse che si possono soffrire durante la realizzazione di lavori nell’impianto. E, più in generale, opera affinché si possa evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche in combinazione con gli altri elementi messi a punto e norma dell’impianto nella sua interezza.
Cosa prevede la normativa CEI 64-8?
Nell'ambito di tutti i lavori relativi alla installazione di un impianto elettrico civile molta rilevanza la assume la componente normativa a cui qualunque tipo di protetto di impianto deve adeguarsi n modo tassativo e rigoroso per ciò che riguarda, specificamente, la sicurezza delle persone prima di tutto e dell'impianto poi.
Dalla messa a terra ai cavi conduttori, dalle prese fino ad una generica realizzazione di un impianto elettrico civile a norma: a disciplinare tutto ci pensa la normativa CEI 64-8 per la sicurezza degli impianti elettrici civili.
Essa racchiude tutte le prescrizioni di legge per la messa a norma degli impianti, l'efficienza energetica, la salvaguardia di persone e cose e la classificazione delle tipologie di sicurezza.
Questa norma è stata aggiornata nel Settembre del 2016.
CEI sta Comitato Elettrotecnico Italiano, ed è un ente nato nel 1909 con scopi di divulgazione tecnico-scientifica il cui obiettivo è regolamentare gli standard di sicurezza dell'impiantistica oltre che la riduzione dei consumi e i vincoli di eco-sostenibilità.
Mentre l'aggiornamento riguarda i parametri dell'efficentamento energetico degli impianti, in linea generale la normativa definisce i materiali, le nomenclature e gli apparecchi coinvolti nei vincoli di sicurezza per certificare gli impianti elettrici civili in relazione alle prestazioni minime obbligatorie, alle responsabilità di progettisti, installatori e utente e cataloga le prestazioni di sicurezza in tre livelli di garanzia.
Tra gli aspetti regolamentati c'è la dotazione dei punti presa e punti luce e la messa a terra, la protezione dei cavi conduttori e le forme aggiuntive di sicurezza.
In tal senso, al 1° livello, detto anche livello base, si prescrivono i vincoli qualitativi obbligatori per i singoli locali. Al secondo, definito 'standard', si qualifica ulteriormente il grado di protezione dell'impianto con l'aggiunta di elementi come allarmi, videocamere di sicurezza o sistemi di tutela aggiuntivi che, poi, nel terzo livello, vengono portati all'ennesima potenza attraverso l'applicazione dei concetti e delle strumentazioni di domotica che consentono una maggior salvaguardia attraverso l'accrescimento delle strutture tecnologiche e informatiche di controllo, con possibilità di gestione a distanza.