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Spesso i giocattoli hanno un doppio scopo. Oltre all'intrattenimento, servono anche per aumentare le capacità cognitive e per stimolare la creatività. I giocattoli per neonati includono quelli con suoni distinguibili, colori brillanti, e coinvolgono il senso del tatto. Durante questo periodo, i neonati cominciano a riconoscere le forme e i colori; attraverso l'uso ripetitivo, il bambino prende familiarità con gli oggetti, rinforzando la memoria. La coordinazione e altre abilità manuali si sviluppano dalle seguenti attività infantili di interazione con i giocattoli. Biglie, e blocchi staccabili richiedono l'uso delle mani e del corpo. L'agilità mentale, che comincia nell'infanzia, viene messa alla prova da puzzle giocattolo di relazioni spaziali.
Sempre a tema musicale ma per bimbi un po' più grandi, è il Il pianoforte giocattolo (conosciuto anche con il nome inglese toy piano); è uno strumento musicale, nato come un semplice giocattolo per bambini, ma utilizzato anche in contesti musicali più seri.
3-6 anni: questa è l'età dei giochi per antonomasia. Nel bambino, ormai dotato di linguaggio, capacità inventiva e coordinamento motorio, l'ambito ludico si amplia a vista d'occhio. Non li ferma più nessuno! Più che mai decisivo per uno sviluppo equilibrato, il gioco deve, in questa fase, modellarsi sulla loro personalità esprimendone i bisogni. Compito del genitore è, quindi, quello di interpretare questi bisogni accompagnando il bambino nella scelta del gioco giusto: di precisione, di immaginazione, di movimento, di squadra. Spesso, a una fase ne segue un'altra. L'adulto, che sinor aveva il luogo di guida, è accolto "alla pari" come compagno di gioco. Idee simpatiche sono il pallone tascabile (divertente anche per i più piccini), le prime biciclette o automobili a pedali, oppure giochi in miniatura come le house dolls o la fattoria con gli animali.
Dopo i 6 anni è l'età in cui i bambini sperimentano e si mobilitano su progetti articolati e audaci, abbinando costruzioni fantastiche ed aspetti scientifici e concreti. In questa fase, giocare e conoscere sono tutt'uno e da ogni gioco, i bimbi vorranno dedurre le leggi del mondo. Alla personalità di ogni bambino, si aggiungono ora le diverse inclinazioni ed è importante lasciarle crescere ed esprimere liberamente. In questo caso, il modo migliore per farlo è assistere il bambino nella scelta del gioco, senza, però, influenzarlo. Anzi, la sfida è proprio quella di aiutarlo a sottrarsi a forme di condizionamento troppo generalizzate. Alcune idee divertenti potrebbero essere i trampoli in legno, il telaio oppure un bel mappamondo.
Ma i bimbi di divertono fino a 14 anni ed in maniera diversa. Tra i 9 e i 12 anni è il momento in cui il gioco diviene veicolo di socializzazione più duratura e, quindi, è l'epoca dei giochi di società e degli esperimenti scientifici condivisi. L'ambiente e le amicizie divengono decisive nella scelta e la concorrenza dei videogiochi è sempre più spietata. Poi dai 12 ai 14 anni muta il rapporto con il gioco, che si trasforma ipercettibillmente in apprendimento di tecniche ed abilità sempre nuove. Importanete è che i ragazzi vengano posti in condizione di poter mediare tra le mode da un lato e dall'altro dalle loro reali esigenze di gioco. Qualche idea? Un bel tavolo da biliardo, un aeroplanino telecomandato e per i più intraprendenti... una piccola macchina da cucire!