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habitissimo - Ristrutturazioni e servizi per la casa

Quanto costa smaltire l'amianto?

39 €/m²Prezzo medio

Avere dell'amianto in casa è molto comune, soprattutto se si tratta di case antiche. Il prezzo per lo smaltimento dell'amianto, di eternit e rifiuti tossici è calcolato in base alla quantità.

Fascia di prezzo indicata dai professionisti di smaltimento amianto / eternit / rifiuti tossici: 18 €/m² - 60 €/m²

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Questi prezzi sono indicativi e possono variare in base a fattori quali la qualità dei materiali, la durata del lavoro, le dimensioni...

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Costi per smaltimento amianto e rifiuti tossici

Tipo di lavoroPrezzoDettagli
Smaltimento amianto500 €100 mq / 15 kg
Smaltimento rifiuti chimici 900 €30 kg
Smaltimento residui carboniosi e materiali combusti150 €2 quintali
Smaltimento residui di laboratorio 200 €3 kg
Smaltimento rifiuti infiammabili600 €5 kg
Come otteniamo i prezzi?

Come otteniamo i prezzi?

I prezzi che compaiono in questa Guida ai Prezzi provengono da informazioni reali che riceviamo dai nostri utenti privati ​​e professionali, confrontati e verificati da esperti del settore
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Informazione utile

Il prezzo per lo smaltimento dell’amianto varia in base all’intervento eseguito e alla superficie totale. In media il costo per lo smaltimento di eternit è di 700€.

  • 1 giorno lavorativo
  • Difficoltà: Alta
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Metodi di smaltimento dell’amianto

La rimozione dell'amianto, può essere parziale o completa, a seconda della struttura da trattare. Per esempio, se l’amianto è stato spruzzato nella miscela cementizia, occorre procedere alla rimozione completa della parte in cemento del manufatto, se invece l’amianto si presenta in maniera isolata è sufficiente eliminarlo e trasportarlo in un centro di smaltimento eternit e stoccaggio apposito. 

La rimozione è la procedura di bonifica dell’amianto che comporta costi più elevati e tempi lunghi di realizzazione, tuttavia è quella che offre le prestazioni migliori e quindi una maggiore sicurezza.

L’incapsulamento è il trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che isolano la superficie. Non richiede rimozione e smaltimento né la sostituzione del manufatto.

Viene utilizzato per trattare i materiali poco friabili in cui l’amianto è contenuto, per i quali i rischi derivati dalla sostanza tossica sono ridotti. 

Naturalmente, se si sceglie di isolare l’amianto senza rimuoverlo o smaltirlo sarà necessario provvedere regolarmente a controlli periodici relativi allo stato di manutenzione delle superfici.

Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera che isola l’amianto dalle aree abitate, è un intervento semplice che però non risolve il problema in maniera definitiva come lo smaltimento dell'amianto in quanto questo continua a rilasciare fibre tossiche

È quindi poco indicato se lo spazio da confinare è frequentato e esiste il rischio di contatto fra gli abitanti e le fibre tossiche. Il confinamento può essere associato all’incapsulamento per offrire maggiori garanzie, ma anche in questo caso occorre far eseguire controlli periodici della struttura di confinamento.

Leggi questo approfondimento per sapere cosa fare se possiedi una copertura di amianto in casa!

Prezzi lo smaltimento dell'amianto e rifiuti tossici di case per città

CittàPrezzi
Catania da 8€ a 25€ al mq
Napoli da 8€ a 25€ al mq
Milano da 10€ a 30€ al mq
Cagliari da 8€ a 25€ al mq
Torino da 10€ a 30€ al mq
Viterbo da 8€ a 25€ al mq
Varese da 10€ a 30€ al mq

Ogni quanto tempo occorre realizzare lo smaltimento dei prodotti tossici?

In base al Decreto Legislativo 152/2006 ci sono due opzioni. È infatti possibile realizzare lo smaltimento dell’amianto ogni 3 mesi a partire dalla produzione, senza che vengano considerate le quantità di materiale tossico da smaltire. La seconda opzione consente di smaltire l’amianto entro 12 mesi dalla produzione, ma soltanto nei casi in cui la quantità di materiale tossico da smaltire si dimostri inferiore a 10 metri cubi.

Domande riguardo l'amianto e i rifiuti tossici da smaltire

Dov'è presente l'amianto nelle strutture residenziali?

Grazie alla sua elevata resistenza, l’amianto è stato usato per molto tempo come additivo per il cemento e per le vernici e, grazie alle sue proprietà isolanti, è stato spesso impiegato per rivestire tetti e pareti.

In edilizia e nelle strutture residenziali l’amianto è tutt’oggi molto presente in elementi come le grondaie, i tubi, i feltri per sotto finestre, i tramezzi e le piastrelle. Quando viene trovato, si procede con la rimozione dell'amianto. 

È sempre possibile smaltire l'amianto?

Sì, è possibile smaltire l’eternit, ma non è sempre necessario perché se la struttura in amianto non è danneggiata e le fibre pericolose non si spargono facilmente nell’ambiente circostante si può provvedere a un intervento di ripristino e bonifica amianto delle strutture

Infatti, esiste l’obbligo di rimozione e smaltimento solo in caso di superfici non compatte e di danneggiamenti diffusi, cioè quando le rotture, le crepe, e le superfici logore del manufatto contenente amianto superano il 10% della superficie totale.

Chi è il responsabile dello smaltimento dei rifiuti tossici?

Secondo le norme vigenti, a smaltire l’amianto e i rifiuti tossici di un immobile deve essere il proprietario. Inoltre, quando viene rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che sia messo in atto un PMC (Programma di Controllo e Manutenzione) per ridurre al minimo l'esposizione alle fibre tossiche, ed è sempre il proprietario della struttura che ha l'obbligo di far redigere il PMC dai tecnici abilitati.

Ogni quanto tempo occorre realizzare lo smaltimento dei prodotti tossici?

In base al Decreto Legislativo 152/2006 ci sono due opzioni. È infatti possibile realizzare lo smaltimento dell’amianto ogni 3 mesi a partire dalla produzione, senza che vengano considerate le quantità di materiale tossico. La seconda opzione consente di smaltire l’amianto entro 12 mesi dalla produzione, ma soltanto nei casi in cui la quantità di materiale tossico da smaltire si dimostri inferiore a 10 metri cubi.

Cosa fare in caso di contatto con l'eternit?

Metodi per riconoscere l'amianto

Uno dei metodi più semplici ed immediati per riconoscere la presenza di amianto è osservare il materiale. Se questo è rovinato possono essere presenti zone che tendono a sbriciolarsi. Se il materiale non è rovinato, invece, nella zona dove questo è tagliato, se si notano delle fibre tipo cotone o lana sfibrata, può trattarsi di amianto. In caso di qualsiasi dubbio è bene rivolgersi a professionisti che si occupano della rimozione di amianto.

Avvisare l'asl

In caso di dubbio o sospetto di presenza di amianto si è comunque obbligati a denunciare all'asl di competenza la presenza di amianto. In questo modo è possibile disporre la bonifica dell'amianto. 

Valutare il rischio di dispersione delle fibre di amianto

Questa è un'operazione molto pericolosa che è bene sempre effettuare indossando apposite mascherine. Infatti in presenza di fibre molto volatili, con tutta probabalità si tratta di eternit. 

Norme in vigore per lo smaltimento di amianto e rifiuti tossici

La normativa che regola il trattamento dei rifiuti tossici è il Decreto Legislativo n°152/2006 che disciplina i metodi di recupero, le caratteristiche e la tracciabilità dei materiali da smaltire e dispone per i rifiuti una classificazione in pericolosi e non pericolosi, in base alla quale stabilisce le modalità di gestione e di trasporto idonee. 

L'articolo 182 regola lo smaltimento dei rifiuti, che deve essere effettuato in condizioni di sicurezza e deve costituire la fase residuale della gestione dei rifiuti. Significa che la necessità di smaltimento delle sostanze tossiche deve essere verificata dalle autorità competenti, e lo smaltimento deve essere eseguito solo quando sia stata verificata l’impossibilità tecnica di effettuare le normali operazioni di recupero dei materiali.

Per lo smaltimento e la bonifica dell’amianto occorre fare riferimento al Decreto Legislativo n. 257/03, la normativa stabilisce che solo le società iscritte all’Albo Gestori Ambientali possono occuparsi dello smaltimento perché l’amianto deve essere trattato secondo specifiche procedure di sicurezza. Inoltre, gli operatori appartenenti alle imprese autorizzate devono essere formati in conformità all'articolo 10 della Legge n°257/92 e all’articolo 10 del D.P.R. 8/08/1994.

Nel dettaglio, ai sensi dell'art.15 comma 3 della Legge n. 257 del 1992 è prevista la sanzione da 2.582,29€ a 15.493,71€ per chi effettua una bonifica da amianto privo dei necessari requisiti di  iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Kike Álvarez

Kike Álvarez

Kike è responsabile della SEO di Habitissimo. Laureato in Comunicazione Audiovisiva presso l'Università Rey Juan Carlos e con un master in Marketing Digitale, ha sempre mantenuto la sua passione per la comunicazione e la scrittura. Habitissimo, Kike si occupa di rivedere tutti i contenuti, cercando di renderli utili per i nostri lettori e di fornire le informazioni più accurate e aggiornate.

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